SAMUEL TAYLOR COLERIDGE (1772-1834)

Sin da quando era molto giovane, Samuel Coleridge mostrò sempre un grande amore per la lettura.

Quando suo padre morì, quando aveva appena 10 anni, fu mandato ad una scuola di carità, dove si dimostrò un ragazzo molto intelligente e in gamba.

Otto anni più tardi andò a Cambridge, dove frequentò l'Università, ma lasciò gli studi qualche tempo dopo. Fu in questo periodo, però, che iniziò a scrivere poesie.

Samuel Coleridge soffrì sempre di terribili mal di testa, e per questo motivo era solito assumere spesso oppio, un farmaco frequentemente prescritto a quel tempo per guarire certi tipi di malattie. L'uso frequente e l'abuso di oppio lo resero dipendente, condizionando così la sua vita. Non era raro che mentre era sotto l'effetto di droghe fosse solito avere strane visioni, probabilmente le stesse visioni che hanno ispirato, qualche tempo dopo, anche le sue opere più famose.

Nel 1794 Samuel Coleridge incontrò Robert Southey, e, entrambi ispirati dalle nuove idee di uguaglianza e libertà che in quegli anni si erano diffuse in tutta Europa ed oltre oceano, con lui programmò di andare in America con l'obiettivo utopico di fondare una comunità formata da 12 uomini e 12 donne, tutti con gli stessi diritti e senza proprietà privata. Il suo scopo era sostanzialmente quello di abolire ogni causa di male tra le persone.

Come è facile immaginare, Samuel Coleridge e il suo amico Robert Southey non riuscirono mai a fare una cosa del genere. Essi tuttavia raggiunsero l'America, dove incontrarono due sorelle che sposarono.

Due anni dopo Coleridge divenne amico di William Wordsworth e la loro amicizia fu molto produttiva. Essa lo aiutò anche a cambiare le sue idee politiche: in quel periodo Coleridge si trasformò in un reazionario.

Coleridge e Wordsworth andarono anche in Germania insieme  dove lessero le opere di Immanuel Kant (il famoso filosofo) e studiarono l'idealismo tedesco.


Poi, Samuel Coleridge si innamorò di Sarah Hutchinson, la sorella della futura moglie di Wordsworth, e per lei scrisse la sua ultima poesia.

Poi si trasferì a Malta, lasciando moglie e figli sperando di migliorare la sua salute e stare meglio.
Lì cominciò a leggere le opere di Shakespeare, diventando così uno dei migliori critici Shakespeariani. Non è improbabile pensare che, esaltando il genio di Shakespeare, Coleridge abbia contribuito a rendere le commedie e le tragedie shakespeariane ancora più popolari e famose nel tempo.

Quando ebbe una discussione con Wordsworth, Samuel Coleridge decise di lasciare finalmente Malta e di  tornare in Inghilterra. Morì a Londra nel 1834.

 

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THE RIME OF THE ANCIENT MARINER (LA BALLATA DEL VECCHIO MARINAIO) DI SAMUEL COLERIDGE

L'OPERA PIU' FAMOSA DI SAMUEL COLERIDGE E' CERTAMENTE "THE RIME OF THE ANCIENT MARINER". SI RIPORTA QUI DI SEGUITO UN BREVE RIASSUNTO/ANALISI DI TUTTA L'OPERA.

 

La storia raccontata in quest'opera di fine poesia è piuttosto strana, ma anche affascinante.

All'inizio ci sono tre personaggi, invitati a un matrimonio, che incontrano un vecchio marinaio. Nei suoi occhi, che sono di colore rosso, c'è una luce speciale. Ha fermato questi tre personaggi perché vuole raccontare loro la sua storia incredibile. In realtà essi non vorrebbero ascoltare il racconto di quello strano uomo che li sta disturbando, ma gli occhi del marinaio hanno una forza magnetica. Alla fine, solo uno dei tre uomini rimane con il vecchio marinaio, pronto ad ascoltare quello che ha da dire.

Il marinaio inizia a raccontare la sua storia delirante: mentre era a bordo della sua nave, uccise un bell'albatros, venuto a salvarlo da una tempesta, per guidare lui e il suo equipaggio attraverso le nuvole nere. Quell'albatros ha naturalmente un significato simbolico: rappresenta Gesù, inviato da Dio per mostrare all'umanità la via per sconfiggere la morte ed il male. Dopo che il marinaio ebbe ucciso l'albatros, si verificò una terribile tempesta, e le onde violente del mare inghiottirono la sua nave e tutti quelli che erano su di essa. L'unico a sopravvivere fu solo il vecchio marinaio. E questa è la fine della storia.

Il vecchio marinaio è sicuramente un personaggio leggendario, come l'Ebreo errante (colpevole di aver ucciso Gesù e destinato per quello a non trovare pace nella sua vita) o Caino. Tutti questi famosi personaggi hanno lo stesso destino: dopo aver commesso un crimine, sono tutti condannati a vagare per lungo tempo per espiare la propria colpa.

Ma il marinaio rappresenta anche la caduta, la punizione e la salvezza dell'uomo. Potrebbe anche essere visto come il lungo processo che porta dalla morte alla rinascita spirituale.
L' albatros può rappresentare l'amore di Dio, che unisce gli uomini alla natura. Quando il marinaio lo uccide, si rompe questo legame, come pure la bella amicizia tra l'albatros e l'equipaggio della nave.
Probabilmente, dei tre personaggi che stanno andando alle nozze, ne viene scelto solo uno perché il suo comportamento impaziente e la sua mancanza di solidarietà lo rendono più simile all'uomo che il vecchio marinaio era prima che iniziasse la sua storia terribile. Ma potrebbe anche rappresentare, in un certo modo, i lettori: questa storia è stata scritta per far riflettere su se stessi e le proprie colpe. Alla fine della storia l'uomo rimasto ad ascolatre il racconto si trasforma in un "uomo più triste e più saggio".

 

(QUESTO TESTO -IN INGLESE- E' STATO INVIATO E PUBBLICATO ANCHE NELLA
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