SAN GIORGIO E IL DRAGO

San Giorgio (St. George, in inglese) è il santo patrono dell’Inghilterra, come San Davide è il patrono del Galles e Sant’Andrea quello di Scozia. E’ anche patrono del Portogallo, del Canada, dell’isola di Malta e di molte altre aree geografiche. E’ stato inoltre patrono della Repubblica di Genova fino alla sua scomparsa nel 1797.

Il simbolo dell’Inghilterra è infatti la bandiera bianca con la croce rossa, stemma appunto di San Giorgio. Essa compare dal 1707 anche nella Union Jack Flag (la bandiera del Regno Unito), assieme alle bandiere di Sant’Andrea e di San Davide.

La bandiera bianca con la croce rossa, stemma di San Giorgio.
La bandiera bianca con la croce rossa, stemma di San Giorgio.

CHI ERA SAN GIORGIO:

San Giorgio è un santo realmente esistito nel III secolo d.C. Tuttavia, le notizie storiche su di lui sono molto scarse, e la maggior parte delle informazioni conosciute sono frutto di miti e leggende note non solo in Inghilterra e nei Paesi di cui è patrono, ma in tutto il mondo.

San Giorgio era originario della Cappadocia, in Asia minore. Svolse la professione di soldato in Asia sotto l’imperatore romano Diocleziano, del quale fu una guardia del corpo. Sotto lo stesso, subì martirio e persecuzione a causa della sua fede cristiana.

Secondo la leggenda, San Giorgio morì tre volte sotto i patimenti e tre volte resuscitò. La morte definitiva avvenne per decapitazione a Nicomedia, nel 303, e le spoglie sono oggi conservate a Lod, in Israele.

LA LEGGENDA LEGATA A SAN GIORGIO:

La fama del santo è legata soprattutto ad una leggenda britannica che narra di come il santo riuscì a liberare una principessa offerta in sacrificio ad un drago.

Il fatto sarebbe avvenuto presso la città di Silena o Selem, in Libia, dove la figlia del re, Silene, era stata consegnata dal padre per placare la bestia divoratrice di uomini e animali.

San Giorgio, che si trovava da quelle parti, decise di intervenire. Si coprì di una veste bianca con una croce rossa come protezione (ma in alcune illustrazioni è lo scudo ad avere questo stemma!) e si scagliò contro il drago ferendolo con la sua lancia.

A quel punto, disse alla principessa di avvolgere la sua cintura al collo della bestia, come un collare. Questo gesto riuscì finalmente ad ammansirla.

Riportato il drago in città, San Giorgio lo uccise sotto gli occhi increduli degli abitanti, che decisero così di convertirsi al Cristianesimo. Infatti il santo disse loro che quanto era successo era opera di Dio, e che nessun mostro li avrebbe più perseguitati se si fossero fatti battezzare.

San Giorgio che uccide il drago.
San Giorgio che uccide il drago.

LEGGENDE SIMILI A QUESTA:

Molte leggende hanno come tema un santo proto-cristiano che sconfigge una bestia. Si pensi ad esempio alla storia di Santa Marta, che nel sud della Francia sconfisse il mostro Tarasca. O a San Teodoro di Tiro, che uccise una bestia che ruggiva e sputava fiamme.

Queste leggende rappresentano l’allegoria del paganesimo (dipinto come portatore di affanni e distruzione), sconfitto dalla cristianizzazione che porta invece la pace e il benessere.

Anche la storia di San Giorgio fa parte delle favole con questa finalità.

CONSIDERAZIONI SULLA LEGGENDA DI SAN GIORGIO:

La leggenda appena descritta ha subìto alcuni rimaneggiamenti nel tempo.

La croce rossa in campo bianco indossata dal santo (e divenuta per questo la bandiera inglese) può rappresentare sia la croce cristiana che il successivo stemma indossato dai crociati a partire dall’ XI secolo. Pertanto essa farebbe la sua comparsa molto dopo la nascita di San Giorgio. Il santo, essendo nato e avendo combattuto in Oriente, può essere stato successivamente accomunato ai crociati nell’immaginario popolare, e con questa chiave di lettura il drago potrebbe rappresentare i saraceni anziché i pagani.

Nella storia, però, è la principessa a mettere il collare attorno al collo del drago. Questo gesto potrebbe rappresentare la sottomissione dell’uomo (per natura più rozzo e bestiale) alla dolcezza e raffinatezza femminile. Cosa che avrebbe ispirato più avanti la fiaba di Charles Perrault “La bella e la bestia, del XVII secolo.