PYRAMID OF FEAR (1985)

SHERLOCK HOLMES - PYRAMID OF FEAR. Copertina del DVD.
SHERLOCK HOLMES – PYRAMID OF FEAR. Copertina del DVD.

Il film “Pyramid of fear” (Piramide di paura), realizzato nel 1985, non può certo mancare nella collezione di tutti i patiti della saga di Sherlock Holmes.

Si tratta infatti di un altro degli ormai numerosissimi film ispirati alla celeberrima serie di romanzi gialli scritti da Arthur Conan Doyle sull’investigatore più famoso del mondo.

Ma con una importante, originalissima variante. Stavolta infatti Sherlock Holmes non è un rinomato investigatore di Londra residente a Baker Street, né tanto meno il suo aiutante John Watson è uno stimato dottore in medicina. In questo film, conosciuto anche col titolo di “Young Sherlock Holmes” (Il giovane Sherlock Holmes), Holmes e Watson sono due adolescenti che frequentano una prestigiosa quanto severa scuola privata, e che si trovano -loro malgrado- a risolvere un intricato ed oscuro mistero. Hanno così la possibilità di vivere la loro prima grande avventura insieme.

Il film, ispirato alla saga originale, nasce dalla fantasia di Chris Colombus (il regista dei film “Mamma ho perso l’aereo”, “Mrs Doubtfire” e dei primi due film della saga di “Harry Potter”).

Pyramid of fear” narra del primo incontro tra Holmes e Watson, che Chris Colombus immagina essere avvenuto quand’essi erano ancora ragazzi, ai tempi in cui entrambi frequentavano la scuola superiore.

I TEMI PRINCIPALI DEL FILM:

Nonostante la trama di “Pyramid of fear” sia di pura fantasia, essa contiene tutti gli elementi presenti nei libri gialli scritti da Arthur Conan Doyle, e ne rispetta alla perfezione i contenuti.

Come nei romanzi, Holmes è infatti un bizzarro individuo, strimpellatore di violini e affascinato dal mistero e dalle nuove scoperte scientifiche. E’ anche amante della chimica, degli indovinelli e delle sfide.

Watson, suo assistente, è invece un ragazzo grassoccio che intende intraprendere la carriera medica una volta divenuto grande. Concreto, obiettivo ma desideroso anche lui di avventura

Non mancano anche le ormai celeberrime frasi “Elementare, Watson“ e “La partita è aperta”, per le quali il personaggio di Sherlock Holmes è divenuto famoso.

La trama di “Pyramid of fear” è satura di occulto, momenti thriller ed avvincente suspence in stile Arthur Conan Doyle. Non per niente uno dei produttori esecutivi è Steven Spielberg, regista di straordinari film di avventura per ragazzi come la saga di “Indiana Jones” ed i film “Jurassic Park” ed “E.T.”. 

Il film ci fornisce inoltre le risposte alle tante curiosità che possono nascere sul personaggio di Sherlock Holmes. Ad esempio, perché da adulto egli porta sempre quello strano cappello e quella buffa mantella. Oppure come ha iniziato a fumare la pipa e perchè ha deciso di dedicare la sua vita al mistero. A quando risale la sua conoscenza con l’ispettore Le Strade e chi è veramente Moriarty, il suo acerrimo nemico.

Pyramid of fear” è indirizzato soprattutto ai ragazzi, ma non per questo il film non può essere ugualmente apprezzato anche da un pubblico più grande ed appassionato della saga originale.

Come abitudine di Chris Colombus, la storia è ambientata nel periodo di Natale (proprio come molti altri dei suoi film). 

TRAMA DEL FILM “PYRAMID OF FEAR”:

Come nella rinomata serie di romanzi gialli, è la voce narrante di Watson (ormai adulto) che ci racconta di questa grande avventura, e del suo primo incontro con Sherlock Holmes avvenuto molti anni prima, all’epoca dell’adolescenza.

ANTEFATTO DI “PYRAMID OF FEAR”:

La prima scena del film ha luogo in una fredda notte d’inverno. Una misteriosa figura incappucciata segue, non vista, i passi del ricco signor Bobster per le strade di Londra. Poco prima ch’egli faccia il suo ingresso in un lussuoso ristorante, la figura incappucciata lo punge sul collo con una spina avvelenata lanciata da una cerbottana, per poi sparire nell’ombra.

All’inizio la puntura, che coglie quanto mai di sorpresa il signor Bobster, sembra non avere conseguenze. Ma mentre questi è a tavola nel ristorante, il ricco signore comincia ad avere inspiegabili e spaventose allucinazioni. In esse il fagiano arrosto che sta per mangiare si trasforma sotto i suoi occhi in uno spaventoso uccellaccio vivo e vegeto, che lo assale beccandolo e graffiandolo.

Pochi secondi dopo, con suo grande sgomento, Bobster si accorge che si è trattato di un’illusione. Ancora tremante, si ritrova infatti, come se niente fosse accaduto, seduto al suo tavolo, fissato dagli occhi increduli e quasi divertiti degli altri clienti.

Uscito per strada e ancora provato per la terribile esperienza, Bobster non fa in tempo a rincasare che le allucinazioni cominciano di nuovo. Stavolta sono le decorazioni sul suo attaccapanni a trasformarsi in orribili serpenti che lo avvinghiano, e nella sua visione la camera da letto comincia a prendere fuoco. Liberatosi dalla stretta mortale, per salvarsi dalle fiamme (che però non sono reali) egli si getta dalla finestra, e cade a terra morto. Vicino al cadavere ecco che riappare la misteriosa figura, accompagnata da un lieve scampanellìo.

L’INCONTRO TRA HOLMES E WATSON:

Dopo questo terribile e misterioso antefatto, ecco che il film assume un tono decisamente più allegro e simpatico.

Qualche giorno dopo facciamo infatti la conoscenza del giovane John Watson, appena trasferitosi dalla provincia in una prestigiosa scuola di Londra, una mattina di inizio dicembre.

Ancora intimidito per l’imponenza dell’istituto londinese, Watson fa in questa occasione la conoscenza del suo nuovo compagno di camerata, intento a “massacrare” un violino. E’ subito ovvio allo spettatore che si tratta del giovane Sherlock Holmes. Egli infatti non perde tempo per dare a Watson una dimostrazione delle sue abilità di deduzione. Grazie all’osservazione, intuisce che il suo nuovo compagno si chiama Watson, viene dalla provincia, è goloso di dolci, ama scrivere e desidera diventare un dottore.

Nella nuova scuola, il brillante Holmes si rivela subito un grande amico per il timido Watson, e gli insegna come ingegno e deduzione si rivelano utili per risolvere piccoli e grandi misteri. Per allenare le abilità logiche dell’amico, Holmes gli propone ad esempio un indovinello, la cui soluzione sarà svelata solo alla fine del film: “Una casa ha tutte le finestre che danno a Sud. Un orso passa davanti a una finestra. Di che colore è l’orso?

il professor waxflatter:

Watson si affeziona presto all’insolito personaggio di Sherlock Holmes.

Oltre ad avere passione per gli enigmi, per la musica e per la chimica, egli è anche grande amico del buffo Professor Waxflatter, ex docente di chimica ed inventore di bizzarri marchingegni. Il professore, pur essendo ormai in pensione, vive nella scuola insieme a sua nipote Elizabeth.

Tra le sue più pittoresche invenzioni c’è il prototipo di un primitivo aeroplano: una stramba bicicletta i cui pedali muovono due grandi ali posizionate ai lati. Nonostante i numerosi tentativi e l’ostinazione di Waxflatter, lo strano aeroplano non è però mai riuscito a volare. Waxflatter è un importante maestro per il giovane Sherlock Holmes. E’ stato lui, infatti, ad insegnare al giovane ad usare logica e deduzione.

Un giorno accade però un evento insolito. Mentre è intento a parlare con Holmes e Watson, Waxflatter viene sconvolto dalla misteriosa apparizione di un uomo, che egli sembra conoscere, ma di cui non vuole parlare con i due ragazzi.

LA SFIDA DI DUDLEY:

Nella scuola, Sherlock Holmes è anche in competizione con l’altezzoso compagno  Dudley per conquistare il cuore di Elizabeth, nipote di Waxflatter. La ragazza vive con lo zio e con il cagnolino Hunkas nella soffitta della scuola, dove lo strampalato professore custodisce tutte le sue invenzioni.

Una mattina Dudley propone ad Holmes una sfida per mettere alla prova il suo intuito: riuscire a scoprire in un’ora dove egli ha nascosto il trofeo della scuola. “La partita è aperta!” annuncia il giovane Holmes raccogliendo la sfida. E, grazie alle sue straordinarie abilità di investigatore, riesce facilmente a scoprire il mistero e ad umiliare Dudley sotto gli occhi divertiti degli altri studenti e dei professori. In particolare del professor Rathe, di cui Holmes è il pupillo, e a cui da sempre il professore raccomanda di usare calma e sangue freddo nella vita, senza farsi prendere dalle emozioni.

STRANI AVVENIMENTI ACCADONO IN CITTA’:

Intanto, strani avvenimenti continuano a minacciare la serenità della scuola e delle strade di Londra.

Una notte riappare infatti la losca figura incappucciata responsabile della morte del signor Bobster. Sono Elizabeth e il cagnolino Hunkas a notarla, mentr’essa si aggira furtivamente nei cortili dell’istituto.

Quella stessa notte, mentre si trova in chiesa, il reverendo Nesbitt viene anch’esso punto da una misteriosa spina avvelenata scagliata da una cerbottana. In preda a terribili allucinazioni, proprio come era accaduto a Bobster, il reverendo fugge per strada, e si getta tra le ruote di una carrozza, trovando la morte.

Il mattino dopo, appresa la notizia dai giornali, Sherlock Holmes va a trovare il sergente Le Strade di Scotland Yard, con il quale è da tempo in contatto. Holmes insiste perché vengano fatte delle indagini per far luce sulle due tragiche morti (che la polizia ritiene essere semplici suicidi). E’ infatti molto strano che due persone a detta di tutti miti e pacifiche abbiano fatto una fine così orrenda.

Il ragazzo ha inoltre scoperto che tra i due esiste un interessante collegamento. Entrambi si erano laureati nello stesso anno nella stessa università. Ma Le Strade, scettico e totalmente privo di intuito, pensa che i sospetti di Sherlock Holmes siano sciocchezze.

LA MORTE DI WAXFLATTER:

Intanto Dudley, ancora indignato per la sconfitta infertagli da Sherlock Holmes, trova il modo di farlo espellere dalla scuola con un inganno. Nonostante l’intervento del professor Rathe, Holmes è costretto a partire.

Il giorno della partenza di Holmes dalla scuola, è Waxflatter la vittima successiva della misteriosa figura incappucciata. Entrato in un negozio di antichità, l’ex professore viene colpito da una spina avvelenata, ed inizia ad avere inquietanti visioni. Convinto di essere aggredito da orribili mostri (a causa delle allucinazioni procurategli dalle spine avvelenate), si pugnala allo stomaco. Poco prima di morire, fa però in tempo a sussurrare a Holmes e Watson le parole: “Eh-tar”. Watson trova poco lontano la cerbottana responsabile di tutto, perduta dal colpevole incappucciato mentre fuggiva via.

Holmes decide allora di rimanere nella scuola per indagare sulla morte dell’amico Waxflatter. Resterà dunque nascosto nella soffitta senza che alcuno, tranne Watson ed Elizabeth, ne sia al corrente.

LA “PYRAMID OF FEAR”:

Insieme a Watson, Sherlock Holmes scopre che la cerbottana appartiene a una setta religiosa egiziana di nome Rametep, dedita alla magia nera.

Attraverso il ritrovamento di un lembo del mantello appartenente alla figura incappucciata recuperato da Elizabeth nei cortili della scuola, i due ragazzi risalgono al quartier generale della setta. E’ situato in uno dei vicoli di Londra, all’interno di una piramide egizia sotterranea (da qui il titolo del film “Piramide di paura”).

Insieme a Elizabeth, i due ragazzi assistono agli spaventosi riti del Rametep. Scoperti, si danno alla fuga, ma vengono inseguiti. Durante l’inseguimento, i membri della setta riescono ad pungerli con le cerbottane.

Trovato rifugio in un cimitero, tutti e tre sono vittime di tremende allucinazioni. Holmes in particolare rivive la collera di suo padre, dal quale è stato cacciato di casa. Ma grazie alla sua razionalità riesce a controllarsi e a far svanire le sue allucinazioni. Può così correre in aiuto di Watson ed Elizabeth, evitando così il peggio.

CONTINUANO LE INDAGINI SULLA “PYRAMID OF FEAR”:

In seguito, i ragazzi faranno visita al sergente Le Strade, per raccontargli delle loro scoperte e portargli come prova le spine avvelenate che li hanno colpiti.

Anche stavolta Le Strade non vuole dare ascolto alle deduzioni di Sherlock Holmes. Ma sarà costretto a farlo quando si pungerà per sbaglio con le medesime spine, e sarà a sua volta vittima delle terribili allucinazioni da esse procurate.

In seguito, Holmes e Watson scoprono l’identità del losco figuro venuto a far visita a Waxflatter, nonché della figura incappucciata responsabile dei tre omicidi.

Attraverso tali scoperte, verranno a conoscenza del collegamento esistente tra i tre omicidi, in che modo le tre vittime fossero legate alla setta del Rametep e il significato della parola “Eh-tar” pronunciata da Waxflatter prima di morire. Non solo, ma riusciranno anche a far funzionare il trabiccolo volante inventato da Waxflatter per correre in aiuto di Elizabeth, finita nelle mani degli adepti della setta. Salvataggio che purtroppo non avrà buon fine, in quanto la giovane perderà la vita durante la fuga.

Dopo un incredibile duello mozzafiato, Holmes riuscirà a far valere la verità e a punire i colpevoli.

CONCLUSIONE DI “PYRAMID OF FEAR”:

Holmes non riuscirà però a prendersi il merito per la buona riuscita delle indagini. Per esse sarà invece premiato Le Strade, che viene così nominato ispettore. Né tanto meno riuscirà a dimenticare la povera Elizabeth.

Lascerà dunque definitivamente la scuola e saluterà l’amico Watson, con la speranza di ritrovarsi un giorno. E con la soddisfazione di aver vissuto insieme “the adventure of a lifetime” (l’avventura di una vita), come viene detto alla fine del film.

COMMENTO AL FILM “PYRAMID OF FEAR”:

Bellissimo film diretto dal regista Barry Levinson, che ha saputo conservare in un film per ragazzi l’atmosfera cupa e leggermente gotica presente in tutti i film di Sherlock Holmes. Aggiungendovi però anche note di romanticismo e umorismo.

Sherlock Holmes e John Watson sono i giovani Nicholas Rowe e Alan Cox. Elizabeth è invece interpretata da Sophie Ward, apparsa anche nel film “Dorothy torna a Oz”. Ottima l’interpretazione di Anthony Higgins come professor Rathe e di Roger Ashton-Griffiths come Le Strade, un personaggio assai più simpatico di quanto non sia nel libro.

Ottimi (soprattutto per l’epoca, gli anni ’80) gli effetti speciali e le animazioni computerizzate che danno vita alle allucinazioni, e che prevedono la comparsa di mostri e creature malefiche.

I produttori esecutivi sono Steven Spielberg, Frank Marshall e Kathleen Kennedy. Il film è distribuito dalla Paramount Pictures, ed è liberamente tratto dai libri scritti da Sir Arthur Conan Doyle per gentile concessione di Dame Jean Conan Doyle, parente dell’autore.

Ultima nota: finale a sorpresa dopo i titoli di coda.

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